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Casi clinici

MENISCO DISCOIDE. COS'E', DIAGNOSI, TRATTAMENTO

Il menisco discoide è l’anomalia congenita più frequente dei menischi

menisco discoide

Il menisco discoide è un’anomalia congenita della forma del menisco, caratterizzata da un'ipertrofia centrale ed un diametro maggiore del normale. Il menisco non ha quindi la caratteristica forma a "C".  Colpisce principalmente il menisco laterale ed è molto diffuso nella popolazione asiatica. Sebbene un menisco discoide abbia un rischio aumentato di avere delle lesioni complesse, ci sono tuttavia numerosi pazienti con menisco discoide completamente asintomatici.

​CHE COS’E’ E QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DI UN MENISCO DISCOIDE?

Ogni menisco è attaccato all'osso subcondrale del piatto tibiale attraverso delle inserzioni anteriori e posteriori, oltre che a delle inserzioni coronali. Inoltre il corno posteriore è fissato al legamento crociato posteriore ed al condilo femorale mediale attraverso i legamenti di Wrisberg (legamento menisco-femorale posteriore) e Humphrey (legamento meniscofemorale anteriore).

Nel 1969, Watanabe ha classificato i menischi discoidi laterali in base all'aspetto ed alla loro stabilità in artroscopia.

Il tipo I ha una forma discoide completa con copertura completa dell’emipiatto tibiale, è stabile alla palpazione con inserzioni coronali e posteriori normali. Il tipo II ha una forma a semiluna che ricorda un menisco di forma normale, con copertura incompleta non superiore all'80% della superficie tibiale ed è stabile alla palpazione. Il tipo III (variante di Wrisberg) si presenta solitamente con una forma normale o leggermente discoide ed è caratterizzato da instabilità causata dall'assenza della fissazione coronale posteriore, con il mantenimento della sola giunzione meniscofemorale (legamento di Wrisberg).

 

L'ultrastruttura del menisco discoide è caratterizzata da una minore densità di fibre di collagene, disposte in una rete disorganizzata; inoltre i menischi discoidi presentano una minore vascolarizzazione periferica rispetto a menischi di forma normale. Le caratteristiche strutturali e vascolari del menisco discoide lo rendono pertanto più soggetto a rotture complesse, anche in assenza di traumi.

CHE SINTOMI PUO’ DARE UN MENISCO DISCOIDE?

I menischi discoidi sono solitamente asintomatici a meno che non siano instabili o lesionati. La presentazione clinica è molto variabile e dipende dal tipo di rottura, dal grado di instabilità periferica, dall'attività e dall'età del paziente. I menischi discoidi di tipo I e II di solito non causano sintomi finché non si verifica una lesione, mentre  i menischi discoidi di tipo III sono spesso associati ad episodi di blocco articolare.

A differenza delle lesioni traumatiche nei menischi normali, i tipi di lesioni più comuni nei menischi discoidi sono lesioni degenerative complesse e lesioni a “manico di secchio”. Inoltre, i pazienti con dolore dovuto ad una lesione meniscale presente da oltre sei mesi, hanno il doppio del rischio di presentare lesioni cartilaginee associate.

COME SI FA DIAGNOSI DI UN MENISCO DISCOIDE?

Le RX DEL GINOCCHIO SOTTO CARICO hanno caratteristiche che possono suggerire la presenza di un menisco discoide: condilo femorale di forma squadrata, maggiore concavità dell’emipiatto tibiale laterale, aumento dello spazio articolare > 11 mm, ipoplasia della spina tibiale laterale.

La RMN è fondamentale per confermare la diagnosi e per la pianificazione preoperatoria, poiché consente di caratterizzare la forma meniscale, eventuali lesioni meniscali e cartilaginee concomitanti.

QUAL’E’ IL TRATTAMENTO PER UN PAZIENTE CON MENISCO DISCOIDE?

La maggior parte dei pazienti con menisco discoide non presenta sintomi, poiché il ginocchio alla fine si adatta all'anatomia, mantenendo una buona funzione. Un numero significativo di pazienti non richiede un trattamento, anche in presenza di sintomi occasionali, come un rigonfiamento doloroso nella parte esterna del ginocchio.

I pazienti asintomatici possono svolgere un’attività fisica normale, sottolineando però ai pazienti ed ai loro genitori di effettuare una tempestiva valutazione medica in caso di insorgenza di qualche sintomo al ginocchio.


Il TRATTAMENTO CHIRURGICO è consigliato laddove siano presenti sintomi persistenti attribuibili al menisco discoide, come dolore, blocco articolare, limitazione dell'attività sportiva.

L'obiettivo principale del trattamento chirurgico è preservare un menisco stabile con un'anatomia il più vicino possibile a quella di un menisco normale, utilizzando la meniscectomia, la fissazione del menisco, la riparazione delle lesioni meniscali.

La meniscectomia parziale, consiste nell’asportazione della porzione centrale del menisco, ripristinandone la forma a “C”. Data l’importanza del menisco per la funzione del ginocchio e il fatto che la sua assenza provoca degenerazione precoce della cartilagine, è fondamentale preservare una sufficiente superficie meniscale.

Se il menisco presenta instabilità periferica, quando possibile, dovrebbe essere effettuata una  fissazione periferica del menisco. Dopo la fissazione del menisco, è necessario valutare le eventuali lesioni meniscali associate per valutarne la possibilità di riparazione. La riparazione di queste lesioni purtroppo non è sempre possibile e nei soggetti con menischi discoidi gravemente danneggiati può essere necessaria una meniscectomie subtotale.

QUALI SONO I TEMPI DI RECUPERO DOPO L'INTERVENTO?

I TEMPI DI RECUPERO dopo l’intervento chirurgico dipendono dalle preferenze del chirurgo, dall’età del paziente e dall’eventuale esecuzione di riparazioni o fissazioni meniscali.

Nei bambini, può essere prescritto un tutore di immobilizzazione del ginocchio per quattro settimane dopo l'intervento.

Solitamente vi è una ripresa graduale delle attività sportive dopo 8-12 settimane.

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